I nostri Vitigni.
Vitigno
A dispetto del suo nome, è difficile trovare un altro vitigno così gentile: i vini che genera hanno infatti un corpo ricco e caldo, di grande eleganza e complessità. L’etimologia di Negroamaro è incerta: la più accreditata ipotizza una contaminazione di latino e greco, tra due termini che sottolineano e rimarcano il colore dell’acino e della sua polpa (niger dal latino e mavros dal greco, che sarebbero poi confluite nel dialetto locale niuru maru).
Non si conoscono con certezza le origini di questo vitigno, ma probabilmente fu introdotto dai Greci nella zona ionica. La sua produzione è abbondante e costante: si adatta agevolmente a diverse forme di allevamento e ai diversi tipi di terreno, anche se predilige i calcareo-argillosi, così come i climi caldi ed aridi.
Vitigno
Primitivo
Il Primitivo deve il suo nome alla precocità di tutti i suoi stadi vegetativi e quindi all’epoca media di vendemmia. La sua produzione è dotata di un alto valore qualitativo. Si tratta di un vitigno che con tutta probabilità arrivò in queste terre dall’Impero austro-ungarico e successivamente fu portato anche in California.
Recenti analisi del DNA hanno infatti dimostrato la sua parentela con lo Zinfandel (o Crljenak Kastelianski).
Vitigno
Susumaniello
Sempre dalla tradizione del luogo proviene il Susumaniello, antico vitigno autoctono dalle probabili origini dalmate. Noto per la sua spiccata connotazione aromatica, deve il suo nome alla sua elevata produttività, tale da “caricarsi come un asino”. Anche in questo caso, come per la Verdeca, dall’annata 2009 è stata avviata la produzione di un vino in purezza dedicata specificamente a questo vitigno.
Vitigno
Malvasia Nera
Le Malvasie a bacca nera appartengono a quella famiglia di vitigni il cui nome, “Malvasia”, deriva da una variazione contratta di Monembasia, roccaforte bizantina abbarbicata sulle rocce di un promontorio posto a sud del Peloponneso dove si producevano vini dolci, poi esportati dai Veneziani in tutta Europa con il nome di Monemvasia. Il vino prodotto con questa varietà era divenuto così popolare che a Venezia si diffusero osterie consacrate al suo consumo, le Malvase.
In Puglia, la Malvasia Nera è tradizionalmente presente soprattutto nelle province di Lecce, Taranto e Brindisi. Presenta una lieve componente di aromaticità, non troppo marcata, ma sufficiente per catalogarla tra le Malvasie aromatiche. Molto comune il suo utilizzo come varietà da taglio per il Negroamaro, soprattutto nella provincia di Brindisi.
Vitigno
Fiano
Il Fiano Minutolo è un vitigno a bacca bianca caratteristico della Puglia centrale, allevato in particolar modo in Valle d’Itria, area in cui trova terreno e condizioni climatiche ideali. Caratteristiche di questa uva sono la piccola dimensione dell’acino, da cui la denominazione di “Minutolo”, la spiccata aromaticità e un gusto fresco e sapido con sentori di bergamotto, pesca e camomilla. A testimonianza della sua antica origine, sta il fatto che fino alla fine dell’Ottocento questa uva veniva anche chiamata “Latina Bianca”.
Vitigno
Verdeca
Vitigno a bacca bianca, coltivato da tempi molto lontani esclusivamente in alcune zone della Puglia, particolarmente in Valle d’Itria. Essendo tradizionalmente un vitigno molto resistente alle malattie e adattabile a diversi terreni e condizioni, la Verdeca quasi mai è stata vinificata in purezza ma utilizzata soprattutto come uva da taglio per vini dolci oppure come base per produrre il Vermouth ed altri vini aromatizzati. A partire dalla vendemmia 2009, a Masseria Li Veli è stata avviata la produzione inedita di una Verdeca in purezza, con la volontà di selezionare e valorizzare questo storico vitigno locale.
Vitigno
Aleatico
Vitigno antichissimo introdotto in Italia dai Greci, deve il nome verosimilmente al termine greco per luglio (iouliatico in greco), mese della sua maturazione. Per le particolari condizioni climatiche del Salento, questa uva, se appassita secondo precise tecniche, produce vini complessi, concentrati e di grande struttura.